Calcio

Ma vi ricordate il debutto di Griezmann in Champions League?

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Ai nastri di partenza c’è sempre qualcun altro dato per favorito. Sistematicamente. Ci sono Cristiano Ronaldo e Messi e fin qui va bene. C’è Momo Salah dopo la roboante stagione passata con il Liverpool, ed è comprensibile anche questo. Però poi ci sono i vari Mbappé, Kane, Neymar, Lewandowski e così via. Antonie Griezmann parte sempre in seconda o in terza fila, anche se un Mondiale con la Francia l’ha vinto da protagonista, anche se ha solo 27 anni, anche se ha sollevato al cielo l’Europa League e la successiva Supercoppa europea. Il tutto nell’anno 2017-2018.

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E poi c’è il palcoscenico europeo per eccellenza, la Champions League. Il ragazzo nato a Mâcon c’è entrato di prepotenza e per la via lunga. Che significa segnare un gol memorabile al suo esordio non con la maglia di una squadra francese (sempre attenti alla crescita e a valorizzare i talenti “fatti in casa”), ma con la casacca del Real Sociedad. E’ il 28 agosto 2013, la squadra spagnola si gioca l’accesso alla Champions in un preliminare andata e ritorno contro l’Olympique Lione.

Allo Stade de Gerland, il match finisce 2-0 per gli ospiti con Le petit diable (il piccolo diavolo) che sblocca la gara al 17’ con un mezza rovesciata poco dentro l’area di rigore da far strabuzzare gli occhi a tutti i presenti allo stadio. E a far mordere le labbra anche a qualcuno della dirigenza del club transalpino.

Sì perché il piccolo Antonie è cresciuto a 70 chilometri da Lione e, prima di essere tesserato dalla Real Sociedad che lo vede nel 2005, all’età di 14 anni, in’amichevole giovanile, ha fatto di tutto per poter entrare nel club che ha visto giocare Benzema e Juninho Pernambucano (per citare i primi due). A ricordarlo è Gerard Bonneau, capo degli osservatori del Lione:

Non prendere Griezmann è stato il nostro più grande errore in molti anni, un errore storico. Veniva qui tutti i mercoledì, per giocare l’amichevole tra la nostra squadra e i ragazzi della zona che organizziamo al fine di trovare nuovi talenti, si faceva 70 chilometri per inseguire la nostra maglia. Alla fine abbiamo deciso di non tesserarlo, e due anni dopo è andato alla Real Sociedad. Non l’abbiamo scartato perché era troppo piccolo, la verità è che avevamo già tre giocatori del ’91 che promettevano molto bene

Erano Lacazette, Grenier e Tafer (che dal 2014 gioca nel San Gallo, in Svizzera, e ha scelto la nazionale algerina). Quella stessa estate Griezmann passa dalla Sociedad all’Atletico Madrid cucendo, giorno dopo giorno, piccole pezze di storia del club colchoneros. Non è un esiliato francese, non avrà il dente avvelenato, ma quando incontra un club connazionale, il piccolo diavolo sorride e si infiamma. Il 16 maggio 2018 durante la finale di Europa League, per esempio, sigla una doppietta che consente all’Atletico di vincere per 3-0 contro il Marsiglia.

Parte sempre in seconda o in terza fila, non viene considerato per la vittoria del Pallone d’Oro? Pazienza, tanto alla fine i trofei li alza Antonie.

Giornalista professionista, cura “Curiosità sportive”, rubrica-memorabilia di aneddoti, storie e miti legati allo sport, riavvolgendo le lancette del tempo perché il suo cuore è ancora fermo sulla traversa dove si è stampato il rigore tirato da Di Biagio nel Mondiale del ’98.

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