Sarà stato il secondo posto raggiunto ai recenti Mondiali femminili in Francia, sarà che su molti aspetti civici ed etici l’Olanda è strutturalmente più avanti, fatto sta che dalla società Ajax arriva un’importante svolta per il calcio femminile: la squadra di Amsterdam ha firmato un accordo per l’equiparazione contrattuale dei propri tesserati, uomini e donne.
Così mezzo secolo dopo aver cambiato la storia del gioco, grazie al “calcio totale” di Rinus Michels e del genio di Johan Cruijff, l’Ajax anticipa ancora una volta gli altri, diventando il primo grande club del mondo ad aprire in maniera così importante al calcio femminile. Nell’estate che ha legittimato il calcio femminile come movimento in ascesa dopo il successo del Mondiale in Francia, l’Ajax fa una mossa che potrebbe essere decisiva verso il professionismo. Edwin Van Der Sar, direttore generale, insieme a Ko Andriessen, direttore del sindacato ProProf, ha firmato un accordo per l’equiparazione contrattuale, un passo decisivo verso il professionismo, uno dei grandi temi del Mondiale svoltosi in Francia tra giugno e luglio, il più seguito di sempre, al quale la norvegese Ada Hegerberg, l’ultima vincitrice del Pallone d’Oro, non aveva partecipato proprio per protestare contro la disparità di trattamento.
Per il momento, stipendi diversi
L’equiparazione contrattuale non riguarderà gli stipendi delle calciatrici, ma solo per ora. Uomini e donne al momento non guadagneranno le stesse cifre, ma questa svolta mette le basi perché un giorno l’uguaglianza possa essere anche economica. «Con questo accordo collettivo possiamo fare un altro passo in avanti verso il professionismo – ha commentato Daphne Koster, responsabile della sezione femminile dell’Ajax -. Spero che altri club seguano il nostro esempio. Finora potevamo firmare soltanto contratti della durata massima di due anni e una tesserata poteva andarsene anche a metà stagione. Questo accordo cambia completamente le cose».
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