Un anno fa, in questi giorni, al 90’ di Juventus Napoli Kalidou Koulibaly saliva nel cielo dell’Allianz Stadium e sembrava mettere un sigillo decisivo alla corsa scudetto. Partenopei di Sarri a -1 dai bianconeri con un calendario, sulla carta, più agevole. Il vento sembrava cambiato, dopo l’epoca di Maradona gli azzurri sembravano pronti a rivivere un nuovo incredibile scudetto contro la schiacciasassi di questi anni. Un anno dopo il Napoli di Ancelotti è stato appena eliminato nei quarti di finale di Europa League dall’Arsenal. In campionato si è issato al secondo posto, in una condizione ibrida. In Coppa Italia la società di De Laurentiis è uscita precocemente contro il Milan.
Tiriamo le somme:@Juventus vincerà l’ottavo scudetto di fila: obiettivo minimo e non sufficiente per le ambizioni estive.
Peggio il @sscnapoli; mai in corsa scudetto, fuori da Champions e #EuropaLeague.
Entrambe anche fuori da #timcup.
Annata no.#JuveAiax #NapoliArsenal— Marco Mazzocchi (@officialmaz) 18 aprile 2019
Da Maurizio a Carletto
Come valutare, 365 giorni dopo, il cambio della guardia tra l’uomo che viveva sulla propria carne la napoletanità e Carletto da Reggiolo dal curriculum importante, ma con cui non è ancora scattata la scintilla? E’ inutile dire che, dalle parti del San Paolo, ci si aspettava di più. Venti punti da una Juventus già scudettata in inverno sono obiettivamente troppi. Il campionato non è mai stato in discussione e il Napoli si è probabilmente accontentato di galleggiare al secondo posto. Probabilmente si doveva puntare di più sulla Coppa Italia, mentre in Champions si è fatto tanto in un girone di ferro con Psg e Liverpool. E anche il sorteggio di Europa League, ai quarti contro i Gunners, non è stato dei più benevoli.
Svanisce un altro sogno per il calcio italiano. Il #Napoli ha onorato l’#EuropaLeague. È Ingiusto aprire processi ad #Ancelotti e alla squadra. Giusto invece progettare il futuro. Ora. Complimenti al calcio inglese che piazza le sue squadre nell’elite continentale. #NapoliArsenal
— riccardo cucchi (@CucchiRiccardo) 18 aprile 2019
Il mentore di quel Napoli da 91 punti è andato Oltremanica con alterne fortune. Sarri ha portato il Chelsea nelle semifinali di Europa League, ma in Premier deve battagliare con Arsenal, United e Tottenham per la qualificazione in Champions. In Coppa di Lega e Community Shield ha perso in finale contro il City, in Fa Cup è stato eliminato dal Manchester di Pogba. Entrambi, Napoli e Maurizio con tuta e sigaretta si stanno rendendo conto ora del mezzo miracolo fatto l’anno scorso. Di un titolo che si pensava vinto e invece si è smarrito in un albergo di Firenze. Una squadra che per lui sarebbe anche andata in guerra, ma che arrivò nelle ultime partite completamente spremuta. Un ambiente che, un anno dopo, si chiede un po’ spaesato se è meglio guardare avanti o lasciarsi avvolgere dai rimpianti del passato.
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