In principio fu l’Empoli a stregare addetti ai lavori e appassionati di calcio. Poi il salto in una grande piazza calcistica, tanto esigente quanto capace di esaltare il bello. Napoli. Ora Londra e il Chelsea hanno capito che quel signore in tuta e sigaretta ha una sua filosofia e un verbo da far conoscere al mondo intero. Fu Arrigo Sacchi il primo ad accorgersi che Maurizio Sarri non era un ciarlatano: andando oltre i risultati, perché non si vive solo di trofei alzati.
O meglio prima di tutto questo, perché l’allenatore 59enne ha fatto del football una continua ricerca del piacere, frutto di studi e nozioni coltivate negli anni, fin da quando lavorava in banca e la panchina era solo un piacevole passatempo. L’estetica del suo calcio è ormai diventato una sorta di mantra, offre continuamente spunti di riflessione, luccichio per gli occhi e nuove grane per gli avversari. Ma c’è tanta sostanza, tanta preparazione alle spalle se pensate che il tecnico cresciuto nella provincia di Arezzo si è diplomato a Coverciano nel 2006 con la tesi “La preparazione settimanale della partita”.
Una forma di bellezza, una filosofia che è ormai riconosciuta come “Sarrismo”. Idolatrata, abusata, copiata, letta su tutti i quotidiani sportivi al punto che la Treccani ha deciso di inserire il termine all’interno del suo vocabolario. È stata infatti la grande Enciclopedia italiana di scienze, lettere ed arti ad annunciare, attraverso il proprio account Twitter, il nuovo neologismo.
Primo trofeo stagionale per Maurizio Sarri: la sua filosofia di gioco, il “sarrismo”, si aggiudica l’ambitissimo ingresso tra i nostri neologismi.
La redazione ha registrato il lemma in un articolo de «la Repubblica» del 6 settembre. Saranno contenti su @Sarrismofficial! pic.twitter.com/4J44GppxO7
— Treccani (@Treccani) 13 settembre 2018
Da una parte lui, dall’altra “Guardiolismo” e “Cholismo”: simile il primo per obiettivi e interpretazione, mentre quello dell’argentino Simeone, apprezzato all’Altetico Madrid, è più legato al temperamento e alla componente mentale e fisica che non a quella strettamente tecnica. Con i partenopei Sarri ha quasi dimostrato di poter vincere lo scudetto, perso alla distanza dopo un’entusiasmante testa a testa contro la Juventus. Londra attende, c’è una storia da cambiare perché come dice il profilo Twitter “Sarrismo”: La bellezza, senza dubbio, non fa le rivoluzioni. Ma viene un giorno in cui le rivoluzioni hanno bisogno della bellezza (Albert Camus, L’uomo in rivolta).
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