Calcio

Da Gagliardini a Caldara, la maledizione degli ex atalantini negli altri club

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Vedi Bergamo e poi muori. La città orobica non ha sicuramente lo stesso fascino di Napoli descritta in questo modo da Goethe, ma negli ultimi anni c’è una certa maledizione attorno ai giocatori che lasciano la squadra della città, l’Atalanta. L’ultimo caso in ordine di tempo è quello di Mattia Caldara, difensore del Milan impegnato questa sera nel recupero di serie A contro il Genoa.

L’ex atalantino ha rimediato una lesione al tendine d’Achille che lo terrà fuori dai campi di gioco per diversi mesi. Un’ennesima tegola per Caldara dopo un inizio tribolato in rossonero. A causa di diversi problemi muscolari, ha giocato col Milan una sola partita, in Europa League con il Dudelange. E dire che Mattia aveva iniziato la stagione con la Juventus, prima di passare alla corte di Gattuso nel discusso scambio di mercato con Leonardo Bonucci e Gonzalo Higuain.

Il calciatore classe ’94 va ad aggiungersi alla lista di ex atalantini durante l’epopea di Gian Piero Gasperini che, fuori dai confini bergamaschi, non sono riusciti finora a ripetere quanto ammirato nell’Atalanta dei miracoli dell’ex tecnico del Genoa.

Roberto Gagliardini – A inaugurare questa particolare categoria c’è Gagliardini, che in nerazzurro ha disputato solo mezzo anno prima di passare con gli altri colori nerazzurri, all’Inter. Coi Bauscia, da gennaio 2017, il centrocampista non è ancora quel giocatore che aveva impressionato in mezzo al campo all’Atleti Azzurri d’Italia. Finito spesso in panchina, è finito fuori dalla lista Champions stilata da Luciano Spalletti.

Roberto Gagliardini

Andrea Conti – Per l’esterno 24enne il discorso è diverso. Approdato al Milan l’anno scorso, è stato bersagliato dalla sfortuna. Prima la rottura del crociato in allenamento a settembre 2017, poi una nuova grave lesione al ginocchio lo scorso marzo. Dopo aver perso oltre un anno nella sua carriera, è tornato tra i convocati di Gattuso per il match contro la Sampdoria ed è disposizione anche per il Genoa.

Andrea Conti

Franck Kessié – Il caso del centrocampista ivoriano è border line. Perno dell’Atalanta di Gasperini, tanto da meritarsi l’etichetta di futuro Pogba, Kessié è arrivato al Milan l’anno scorso nella faraonica campagna acquisti del duo Mirabelli Fassone. In rossonero non ha certamente deluso anche se, probabilmente, i tifosi milanisti si aspettavano qualcosa in più. Ha ancora tempo per la consacrazione definitiva.

Franck Kessié

Bryan Cristante – La carriera di Cristante viaggia sulle montagne russe. Cresce ed esordisce a 16 anni nel Milan con Allegri, poi dal 2014 vagabonda tra Benfica, Palermo e Pescara prima di esplodere nell’Atalanta (15 gol in 59 partite). Il nuovo salto in alto a Roma è stato al di sotto delle aspettative. Un gol contro il Chievo, ma tante prestazioni incolore fino a questo momento in giallorosso.

Bryan Cristante

Marco Sportiello – L’esplosione del portiere di Desio, in realtà, è antecedente all’era Gasperini. Tra il 2014 e il 2016 è una delle rivelazioni in porta, parando tra l’altro rigori ai blasonati Palacio e Higuain. Poi entra in rotta di collisione con la società per vicende di mercato: va prima a Firenze, poi quest’anno il passaggio al Frosinone, ma non ripete i livelli raggiunti a Bergamo.

Marco Sportiello

Leonardo Spinazzola – Come nel caso di Conti, per l’esterno classe ’93 il giudizio è sospeso a causa di un grave infortunio. Cresciuto tra Siena e Juve, esplode in nerazzurro dal 2016, affermandosi come uno dei migliori esterni del campionato. Un serio infortunio al ginocchio gli ha ancora impedito di esordire in bianconero con la Juventus, club in cui è rientrato nell’estate 2018.

Leonardo Spinazzola

Andrea Petagna – Non è mai stato un cannoniere e in nerazzurro è stato fondamentale soprattutto per l’intesa in attacco col Papu Gomez. L’attaccante triestino è passato in questa stagione alla Spal dove finora ha realizzato 3 reti, tra cui una doppietta proprio contro gli ex compagni di squadra orobici. Certo che trasferirsi da un club ai preliminari di Europa League a un altro, seppur con una storia importante alle spalle, che si gioca la salvezza abbassa l’asticella competitiva di Petagna.

Andrea Petagna

Giornalista, nato e cresciuto nella provincia barese con pezzi di cuore sparsi tra Roma e Liverpool, a metà tra Penny Lane e Strawberry Fields. Segue il calcio da quando Andrè Escobar segnava nella propria porta a Usa ‘94 mentre Roberto Baggio riceveva palla da «un’iniziativa di Mussi sulla fascia destra» . SCOPRI LO SCONTO UTILIZZANDO IL COUPON: VINCENZOP

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