Il controverso caso dell’avvelenamento dell’ex spia del Kgb, Sergei Skripal, avvenuto a Salisbury il 4 marzo scorso, sta dando vita ad un preoccupante incidente diplomatico tra Regno Unito e Federazione Russa, con conseguenze rilevanti non solo sul piano meramente politico.
Dopo le dichiarazioni del capo del Foreign Office, Boris Johnson, il quale aveva ventilato l’ipotesi di un boicottaggio dei mondiali di calcio in Russia, salvo poi fare subito marcia indietro, anche Gareth Southgate, commissario tecnico della nazionale inglese, ha esternato alla stampa il suo punto di vista sulla questione.
In occasione delle convocazioni per le prossime amichevoli, il 23 marzo contro l’Olanda ed il 27 contro Italia, il coach inglese ha dichiarato ai giornalisti presenti:
È una decisione che va presa a livello personale. Noi diamo per scontato che tutti vorranno esserci, ma non è sempre così. Io ho viaggiato molto, sono stato in Paesi in cui mi avevano avvisato circa i posti dove poter andare o meno. Il mio compito, in qualità di selezionatore dell’Inghilterra, è quello di concentrarmi sulle questioni di campo. E quello che stiamo facendo è prepararci ad andare in Russia per la Coppa del Mondo
Al netto delle frasi di circostanza, appare chiara l’intenzione di non mancare alla competizione calcistica più importante del mondo: la libertà individuale rimane un principio inviolabile, tuttavia Southgate auspica fortemente che la partecipazione dell’Inghilterra non venga messa in discussione, come ribadito in conclusione della conferenza stampa:
Non ho dubbi che partecipare sia la cosa più giusta, poi credo anche che sia qualcosa totalmente fuori dal mio controllo. L’unica cosa che conta, in questo momento, è l’incolumità dei miei giocatori, dello staff e dei tifosi che ci seguiranno
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