Calcio

Buffon lascia la Juve: le emozioni di un addio sofferto e le parole degli amici

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I numeri e i successi della sua carriera parlano per lui: Gigi Buffon non ha bisogno di presentazioni. Il capitano della Juventus, amato e ammirato da più parti, dopo aver esultato per la gloria di aver vinto il settimo scudetto, saluta la sua squadra dopo ben 17 lunghi anni.

È il momento dei ringraziamenti, per chi c’è stato in passato e per chi è rimasto sempre al suo fianco, a cominciare proprio da Andrea Agnelli, che in conferenza stampa elogia il portiere bianconero e gli esprime la sua grande ammirazione:

Trovare le parole è stato difficile, comincio dal numeri. 269 sono state sue partite, ha il record di imbattibilità ed è stato 89 volte capitano della Nazionale. Ha vinto di tutto e ha conquistato 26 trofei in 22 anni di carriera. Gigi è una persona altruista, carismatica, trasparente, ambiziosa, sincera e onesta. E’ un amico, oltre a essere il capitano. E’ stato in paradiso ed è sceso all’inferno e poi è ritornato in paradiso. Noi gli saremo sempre grati

In poche e sentite parole esprime un pensiero condiviso da tutti, che vuole essere anche un caro saluto affettuoso per un giocatore che ha dato tutto se stesso per la squadra, anche nei momenti più difficili.

L’evidente emozione di Buffon mentre spiega i motivi del suo abbandono dimostra quanto per lui sia stata una decisione sofferta ma necessaria:

Sabato sarà la mia ultima partita con la Juventus, credo sia il modo migliore per finire questa grandissima avventura, conclusa con altre due vittorie per me molto importanti. La mia paura era arrivare alla fine della mia storia con la Juve da ‘sopportato’, da giocatore che ha fuso il motore. Fortunatamente non è così e sono orgoglioso di aver espresso fino a 40 anni prestazioni all’altezza del mio nome e di quello della Juve. Non era scontato

E poi aggiunge:

Questa società nel 2001 ha preso un talento straordinario, ma se questo talento si è tramutato in un campione è per l’ulteriore step in convinzione e consacrazione che mi ha fatto fare la Juve. La sua mentalità e l’approccio al lavoro sono unici al mondo, è una filosofia che ho fatto mia e sono sicuro adopererò anche in futuro, anche perché è l’unico modo che conosco per arrivare a dei risultati con la felicità di aver sofferto. Questo è il più bell’insegnamento, al di là dei risultati e delle coppe

La sua carriera straordinaria, nella Juventus ma anche nella Nazionale azzurra, rimane un punto fermo nella sua vita e sarà la molla per prendere le sue decisioni future con più consapevolezza. Innegabili i momenti difficili che, in entrambi i casi, hanno fatto sentire il loro peso, come l’esclusione dai Mondiali di Russia 2018 o la delusione in Champions League, ma Buffon si è sempre rialzato in piedi e non ha mai mollato.

Che farà dopo aver appeso la maglia della Juve? È quello che si chiedono in tanti, ma lui rimane vago, ancora in dubbio sul suo futuro. Le proposte certo non gli mancano, sia nel campo che fuori, ma al momento il capitano è concentrato solo sul suo ultimo match e sull’affetto che gli stanno dimostrando davvero in tanti.

Anche Totti ha voluto dire la sua all’amico Gigi, con una lunga lettera postata sul sito della Gazzetta dello Sport, che riportiamo qui per intero:

Mi sono sempre trovato a mio agio a ruoli invertiti: io che ostinatamente non riuscivo a staccarmi dalla mia maglia, tu che hai sempre provato a trasmettermi la tua razionalità. Per me è stato difficile, a tratti straziante, chiudere il cerchio. E ora che hai annunciato il tuo addio alla Juventus, caro Gigi, mi sento scaraventato di nuovo nelle sensazioni di dodici mesi fa. Non posso dirti cosa proverai domani, nel tuo stadio. Neanche so cosa ti frullerà nella testa nelle ore successive, quando deciderai se andare avanti o fermarti. Ognuno elabora le cose a modo proprio.

Ma sono certo che in questi giorni ti capiterà di riavvolgere il nastro della tua carriera. Ed è bello pensare che nei nostri rispettivi film abbiamo avuto entrambi una parte. Ci siamo incrociati da piccoli, siamo diventati a poco a poco capitani e uomini. Abbiamo difeso la stessa maglia, quella azzurra. E lottato rispettivamente per l’altra pelle: quella giallorossa io, quella bianconera tu. 

Faccio fatica a ripercorre tutto con ordine, ma il vortice che ne esce fuori è davvero travolgente: vedo le notti mondiali, la Coppa verso il cielo di Berlino, i nostri abbracci; li mescolo a un cucchiaio e a un paio di bordate che ti ho rifilato… e a qualche parata che ti potevi pure risparmiare! E ti dico grazie, per l’avversario e il compagno che sei stato.

P.s. – Se nei prossimi giorni avrai bisogno di un consiglio, fammi uno squillo. Per te ci sarò sempre.

Laureata in materie umanistiche ha fatto della sua passione per la scrittura e il giornalismo un vero lavoro a cui si dedica a tempo pieno. Vive in Sicilia ma gira il mondo coi suoi pezzi che trattano di tutto e di tutti, con particolare attenzione per l'affascinante mondo dello sport.

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