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Redazione mondiali.it

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L’Udinese ha cominciato con il piede giusto la stagione 2022/2023 di Serie A regalando ai propri tifosi un’eccezionale serie di vittorie schiaccianti, fuori e dentro casa. La squadra, infatti, al momento ha raggiunto il terzo posto in classifica e ha la possibilità di lanciare il guanto di sfida alle squadre più valenti della serie A. Cos’altro possiamo aspettarci dall’Udinese di quest’anno?

Uno straordinario inizio

Non ci sono dubbi. Dopo un calciomercato estivo ricco di emozioni e colpi di scena, l’Udinese ha iniziato con il piede giusto la nuova stagione di Serie A. Dapprima la vittoria contro la Fiorentina, poi la fantastica goleada contro la Roma, sconfitta per 4 reti a 0, e ancora la conquista dei 3 punti durante il match contro il Sassuolo dello scorso 11 settembre.

La squadra sembra esser stata pervasa da un’insaziabile sete di vittoria, oltre che dalla fortunatissima chimica tra i giocatori che compongono la nuova squadra.

Non a caso Andrea Sottil è stato nominato miglior allenatore del mese di settembre dalla Lega Serie A, il quale ha ricevuto un prestigioso premio per l’ottimo lavoro svolto e per i notevoli risultati raggiunti. Mentre ci godiamo la ventata dei successi dei bianconeri, tuttavia, ci chiediamo: quanto a lungo riuscirà l’Udinese a garantire gli ottimi risultati finora raggiunti?

L’obiettivo di tornare in Europa

Il dirigente sportivo dell’Udinese Giampaolo Pozzo parla chiaro: l’obiettivo dell’Udinese è quello di ritornare a giocare tra i grandi club europei. Era da tempo che l’imprenditore invocava un salto di qualità da parte della squadra, con il grande desiderio di vedere l’Udinese tornare nuovamente sul lato sinistro della classifica.

Ora che, effettivamente, i bianconeri sono terzi in classifica, ad un solo punto di distanza dalla capolista, è necessario alzare leggermente l’asticella. Per mantenere l’alta posizione in classifica, occorre che i giocatori non perdano la forza d’animo manifestata fino ad adesso e continuino ad avere ben nitida la visione verso gli obiettivi che devono essere raggiunti.

Udinese in Champions League?

Le premesse ci sono tutte, ma il campionato è appena iniziato. In questa fase di stagione l’Udinese ha fatto valere la bravura dei propri giocatori e la capacità di gestire il gioco, sia in attacco che in difesa. Tuttavia, essere circondata dalle big del campionato richiede che la guardia non venga mai abbassata, mantenendo alta la concentrazione e il morale del team.
Siamo certi che questa stagione di Serie A, ad ogni modo, ci regalerà emozioni indescrivibili.

Riguardo alla 22sima edizione del mondiale di calcio ce ne sono di cose da dire

Come oramai tutti gli appassionati di pallone sapranno, il 20 novembre avrà inizio Qatar 2022, la 22esima edizione del mondiale di calcio che si terrà per la prima volta durante il periodo invernale. Questo torneo, che si concluderà il 18 dicembre dopo 4 settimane di gare, rappresenta un unicum nella storia di uno degli sport più seguiti in assoluto, perché non era mai successo che un mondiale non venisse disputato in estate. E non era mai successo che a ospitarlo fosse un paese del Medio Oriente, il Qatar appunto. Come si intuisce da queste prime righe, le curiosità che riguardano la manifestazione più sentita del momento non mancano di certo. Oltre a quelle sopra accennate, va subito ricordato come Qatar 2022 sia l’ultima occasione per i tifosi per vedere in campo 32 Nazionali contemporaneamente: dal 2026, infatti, tutto cambierà perché il totale ammonterà a 48. Da italiani ci auguriamo che tra 4 anni tra le future partecipanti ci siano anche gli Azzurri che, dopo l’eliminazione ai play-off per mano della Svezia il 13 novembre 2017, tra pochi mesi saranno costretti ancora una volta a guardare gli altri giocare, avendo perso il playoff del 24 marzo contro la Macedonia del Nord.

Da Iran vs Stati Uniti 24 anni dopo alla seconda partecipazione del Canada

Tra le curiosità relative a Qatar 2022 c’è il fatto che dopo 24 anni dall’ultimo confronto, avvenuto ai tempi di Francia ’98, finalmente Iran e Stati Uniti si rincontreranno. Queste due Nazionali, sebbene non siano favorite per la vittoria finale, sono comunque due realtà interessanti; in particolare gli Stati Uniti dispongono di una rosa di discreta qualità, all’interno della quale militano “gli europei” Gianluca Busio, centrocampista del Venezia, e Giovanni Reyna, centrocampista del Borussia Dortmund. Il fatto poi che la formazione a stelle e strisce da tempo stia lavorando per fare del gruppo il suo punto di forza, ottimizzando, durante ogni allenamento, la concentrazione per migliorare sul campo da gioco le performance complessive di squadra è un plus non da poco. Interessante è poi il fatto che Belgio e Croazia, entrambe iscritte nel Gruppo F, non si siano mai incontrate né durante un mondiale né durante un europeo. Una chicca: la Francia che giocherà nel suo girone contro la Danimarca non può che essere contenta per questo accoppiamento. Perché? Perché quando incontra nella prima fase la Nazionale oggi allenata da Kasper Hjulmand quasi sempre vince un torneo (2 europei, quelli del 1984 e del 2000, e 2 mondiali, quelli del 1998 e del 2018). L’unica eccezione è stata nel 2002. C’è poi una stranezza che ha a che fare con l’Arabia Saudita: la formazione in maglia verde, che se la vedrà con Argentina, Messico e Polonia, ancora una volta incontrerà 3 Nazionali contro cui non ha mai giocato prima durante un mondiale. È la 19a volta che succede. E dopo una stranezza, ecco un’altra curiosità che stavolta interessa l’Uruguay, che nel Gruppo H incontrerà le ultime 3 squadre che ha superato nel corso di precedenti turni a eliminazione diretta, ossia Portogallo, nel 2018, Corea del Sud e Ghana nel 2010. Infine c’è da sottolineare come per il Qatar sia la prima volta in assoluto in un mondiale, la seconda invece per il Canada, che nel lontano 1986 venne eliminato al primo turno. In quell’occasione uscì sconfitto contro l’Unione Sovietica, per 2 a 0, l’Ungheria, sempre per 2 a 0, e la Francia, per 1 a 0.

E per quanto riguarda invece le favorite Brasile, Francia e Inghilterra?

Non potevamo concludere l’articolo senza dire qualcosa di curioso che ha a che fare con le favorite per la vittoria finale. Per esempio sul Brasile 5 volte campione del mondo che attende da 20 anni di vincere il suo 6° titolo, oppure sulla Francia che nel 2018 ha conquistato il suo secondo mondiale dopo 20 anni di attesa. A quanto pare il 20 non è numero qualsiasi quando si disputa questo torneo. L’Inghilterra, invece, sfiderà per la prima volta in assoluto l’Iran, contro cui giocherà alla prima giornata, il giorno dopo l’inaugurazione del 20 novembre che vedrà di fronte Qatar ed Ecuador.

Dopo ben 24 anni l’Italia della pallavolo maschile torna sul tetto del mondo

La giovane Nazionale di Ferdinando De Giorgi scrive una pagina importantissima della già gloriosa storia della pallavolo italiana battendo 3-1 (22-25, 25-21, 25-18, 25-20) la Polonia alla Spodek Arena laureandosi così campione del Mondo a 24 anni di distanza dall’ultima medaglia d’oro vinta in Giappone.

Per gli azzurri si tratta del quarto titolo iridato dopo quelli ottenuti nel ’90, ’94 e ’98 e diventando così l’unica squadra dopo l’URSS (a quota 6 tra il ’49 e l’82) a raggiungere tale traguardo.

TABELLINO: POLONIA – ITALIA 1-3 (25-22, 21-25, 18-25, 20-25)

ITALIA: Giannelli 8, Michieletto 13, Anzani 8, Romanò 13, Lavia 21, Galassi, Balaso (L). Sbertoli, Russo 4. N.e: Recine, Bottolo, Pinali, Scanferla (L), Mosca. All. De Giorgi
POLONIA: Semeniuk 11, Bieniek 10, Janusz 1, Skiwka 12, Kochanowski 6, Kurek 8, Zatorski (L). Kaczmarek 7, Lomacz, Fornal 5, Kwolek. N.e. Klos, Poreba, Popiwczak (L). All. Grbic
Arbitri: Mokry (SVK) e Simonovic (Sui).
Durata set: 29′, 31′, 27′, 27′.
Spettatori: 11500.
Italia: 4 a, 18 bs, 10 mv, 22 et.
Polonia: 5 a, 15 bs, 5 mv, 30 et.

 

Primo set iniziato con gli azzurri bravi a contenere a muro gli attacchi dei polacchi e con Giannelli come sempre abile a sfruttare la buona vena di Lavia in attacco. Ciò che ne è derivato è stato un inizio gara equilibrato con le due squadre a contatto (18-15 per l’Italia) e con i ragazzi di De Giorgi molto efficaci in fase difensiva. Con il passare dei minuti Grbic ha poi inserito Kaczmarek al posto di Kurek, ma Giannelli e compagni hanno continuato a giocare davvero una buona pallavolo continuando ad amministrare un minimo vantaggio (21-17) successivamente recuperato dagli uomini di Grbic (21-21) che nel frattempo aveva cambiato anche il palleggiatore inserendo Lomacz. Il finale si è fatto vibrante con il pubblico di casa che ha continuato a far sentire la sua pressione e con i ragazzi di De Giorgi che nel frattempo hanno fatto molta fatica in attacco (solo 28%) proprio nella fase clou; gli uomini usciti dalla panchina polacca sono risultati determinanti e un muro su attacco di Romanò ha chiuso il primo set sul 25-22 per i padroni di casa.

I polacchi, sulle ali dell’entusiasmo sono andati subito sul 3-1, ma con il passare dei minuti gli azzurri si sono rifatti sotto agguantando la parità sul 7-7. Il match è proseguito a strappi con i padroni di casa che hanno tentato più di una volta di allungare ma con gli azzurri che hanno retto l’urto della forza offensiva polacca con una serie di muri; allo stesso modo però la fase offensiva dei laterali italiani ha continuato a essere deficitaria, ma nonostante questo l’orgoglio e il capitano hanno tenuto a galla i ragazzi di De Giorgi (18-18, 20-20). Nel finale tanto coraggio per gli azzurri che nel momento clou si sono portati avanti di 3 lunghezze (24-21) chiudendo poi sul 25-21 portando la gara sull’1-1.

Terzo set
iniziato con Russo in campo al posto di Galassi (cambio già effettuato nel corso del secondo set) e Polonia di nuovo avanti, ma nuovamente azzurri reattivi e caparbi nel non voler mollare niente (14-13); Gianelli e compagni ancora sugli scudi nella fase calda (23-16) e trascinati da una magnifica trance agonistica vanno a prendersi anche il terzo set (25-18) ribaltando la situazione sul 2-1.

Quarta frazione che ha visto ancora gli azzurri protagonisti di un’ottima organizzazione di gioco (14-10) e bravi a resistere a un ritorno di fuoco degli avversari (18-13). Con il proseguire del set i padroni di casa hanno tentato una disperata rimonta (19-16), ma Giannelli e compagni non hanno concesso nulla e, a 24 anni di distanza da Tokyo 1998, sono andati a riprendersi il titolo Mondiale (25-20).

È di certo il sogno di molti, soprattutto dei patiti del basket, quello di poter  assistere dal vivo a una partita di NBA. I grandi campioni, i fantastici palazzetti, gli straordinari spettacoli e in più, da cornice, le grandi città americane come New York, Los Angeles, San Francisco, ecc.

Se il tuo sogno è quello di poter godere di uno spettacolo simile in una delle città più importanti al mondo, sei capitato nel posto giusto. In quest’articolo troverai tutte le info per acquistare i biglietti per una partita senza alcuna difficoltà e direttamente da casa tua.

NBA

L’NBA, per chi non lo sapesse, è il massimo campionato di pallacanestro in cui militano le migliori squadre americane e canadesi. Il sogno di qualsiasi giocatore di questo sport è poter arrivare a giocare in questa competizione, un po ‘come la Champions League per chi ama il calcio.

Il campionato è strutturato in quattro momenti:

  • Training camp e pre season;
  • Regular Season;
  • Playoffs;
  • Finals.

ed è diviso in due:

  • East conference: ovvero le squadre della costa Est, come i Boston Celtics, le due squadre di New York, i Nets e i Knicks, o i Chicago Bulls;
  • West conference: cioè le squadre della costa Ovest, ad esempio: i Los Angeles Lakers, i San Francisco Golden State o i San Antonio Spurs.

Per training camp e pre season s’intende il periodo di tempo, prima di una stagione ufficiale, in cui le squadre si dedicano alla formazione delle rose e alla preparazione atletica e tattica del campionato che dovranno affrontare. Dopo essersi allenate al meglio le squadre disputano 7 partite, amichevoli, durante la fase detta pre season e al loro termine inizierà il campionato vero e proprio.

La regular season inizia intorno all’ultima settimana di Ottobre e si conclude circa a metà Aprile. In questo periodo verranno giocate ben 82 partite, in cui le squadre si daranno battaglia per conquistare punti per la classifica finale.

Una settimana dopo la fine della regular season, durante la quale i giocatori possono riposarsi, si giocano i playoffs, uno degli avvenimenti più attesi e importanti del mondo basket e NBA. Durante questa fase le migliori 8 squadre, in base al loro posizionamento in classifica, di ogni conference si scontreranno in base a un preciso ordine al meglio delle 7 partite vinte.

Le vincitrici di ogni playoff, uno per conference, si scontreranno nelle finals e la vincitrice sarà decretata al meglio delle 7 partite vinte. Come per ogni fase anche alle finali saranno distribuiti premi individuali, come quello per il miglior giocatore.

Comprare i biglietti

Acquistare i biglietti per un incontro di NBA non è mai stato così facile, puoi farlo tranquillamente da casa tua con un semplice click. È molto più facile e conveniente rispetto a all’acquisto  in loco, e ora ti spieghiamo il perchè.

Come hai potuto leggere poco prima l’NBA vive diversi momenti durante l’anno, per cui  devi sapere a cosa vai incontro quando acquisti. Ad esempio le fasi finali costeranno di più rispetto alle amichevoli pre-season o alle partite di campionato.

Prima, acquistando  i biglietti presso le biglietterie fisiche, si correva il rischio di guardare una partita durante i periodi di riposo o, peggio ancora, di prenderli in prossimità della partita, dunque a prezzi triplicati.

Noi ti consigliamo HelloTickets, un sito affidabile  in cui potrai tranquillamente acquistare i biglietti appena vengono resi disponibili e senza il pericolo di pagare sovrapprezzi. Dunque clicca sul link se sei interessato a seguire dal vivo le squadre NBA new york e di ogni altra conference.

In primis lo spettacolo

Come puoi constatare tu stesso, dalla formazione della competizione dell’NBA, parte integrante di questo sport è lo spettacolo.

Un biglietto costa in media tra gli 80 e i 100 dollari,, bisogna però tenere a mente cosa si sta  andando a vedere e soprattutto dove. Le competizioni NBA si giocano in dei palasport attrezzatissimi, dove lo spettatore viene coccolato già prima che l’incontro inizi.

Oltre alla partita vengono proposti tantissimi momenti di intrattenimento, come piccoli spettacoli sul parquet, contest in cui potrai vincere gadget delle squadre, e tanto altro. Per non parlare di un altro aspetto culturale americano che, in questi casi, va provato,  cioè il cibo. Chiunque vorrebbe provare l’ebbrezza di vedere un incontro di NBA mangiando un Hot Dog gigante, come nei film con cui siamo cresciuti

Non ti resta che aspettare

Al momento ci troviamo in preseason dunque dovremo ancora aspettare per vedere i giganti dell’NBA, ma grazie ad Hello Ticket potrai prenotare con largo anticipo la tua vacanza americana all’insegna del basket di massimo livello.

Il ct della nazionale francese a ‘Le Parisien’ ha espresso parole confortanti per il Polpo e la sua partecipazione al Mondiale.

Didier Deschamps assicura che Paul Pogba sarà presente al Mondiale. A pochi mesi dall’appuntamento in Qatar, la nazionale francese presenta diverse incognite: oltre all’infortunio dello juventino, a centrocampo il ct deve fare i conti con gli acciacchi e il calo di rendimento di N’Golo Kanté. “Parliamo di giocatori molto richiesti, con molta esperienza, di leader. È importante che ci siano, ma non siamo mai al sicuro. Da qui la necessità di preparare i giocatori più giovani. Ovviamente sono in contatto con Paul. La sua partecipazione ai Mondiali di oggi non è in discussione”, ha spiegato Deschamps.

 

 

Nelle scorse settimane, dopo vari consulti medici, il giocare francese della Juventus aveva deciso di non intervenire chirurgicamente per risolvere il problema fisico, ma di seguire delle cure meno invasive e quindi di non mettere a rischio la sua presenza per la rassegna iridata invernale.

Le possibilità di una vittoria ai Mondiali in Qatar sono sicuramente più alte con la presenta dello juventino vista la sua esperienza calcistica.

Pogba sta continuando la riabilitazione in piscina e palestra, e non solo, sta svolgendo anche un lavoro personalizzato con il team di J Medical. Il recupero sta procedendo bene e, stando a quanto si legge, il giocatore non ha più dolore e confida di tornare a disposizione di Allegri per la sfida contro la Salernitana dell’11 settembre.

 

La Finalissima Italia – Argentina

Gli Azzurri hanno vinto il secondo titolo europeo dopo quello del 1968, la finale si è disputata a luglio 2021 a Wembley, proprio contro l’Inghilterra. L’Argentina è riuscita a vincere la Coppa America che mancava da 28 anni contro gli acerrimi nemici di sempre, il Brasile, entrambe le squadre possiedono il record di vittorie con 15 titoli vinti.

Ancora una volta la finalissima si giocherà a Wembley il 1 giugno 2022 alle ore 20:45, che corrispondono alle 19:45 dell’ora locale italiana e alle 15:45 in Argentina.

Jorginho Storia dell'Europeo 2020 Jorginho con la maglia dell’Italia

I precedenti delle due squadre

Questa è una partita abbastanza equilibrata, ma gli Argentini sono leggermente favoriti sugli Azzurri e gli incontri precedenti non smentiscono questi valori.

Le statistiche parlano di 8 gare totali con 3 vittorie dell’Argentina, 2 dell’Italia e 3 pareggi, in Coppa del Mondo gli Azzurri hanno vinto nel 1978 e nel 1982, la prima gara tra queste due Nazionali fu disputata nel 1974 e terminò con il risultato di 1 – 1, stesso punteggio nella gara del 1986 durante i Mondiali in Messico, vinti proprio dall’Albiceleste.

Ma la gara più sofferta e sicuramente l’affronto più doloroso da vendicare per gli Azzurri, riguarda la Semifinale dei Mondiali di Italia 1990, quando al 17’ minuto Schillaci portò in vantaggio l’Italia al Diego Armando Maradona (allora si chiamava San Paolo) e nel secondo tempo Caniggia firmò un pareggio che sarebbe costato caro agli uomini di Vicini. In quell’occasione, la colpa del gol subito fu imputata all’uscita disastrosa di Walter Zenga che permise all’attaccante argentino di segnare.

Anche i tempi di supplementari terminarono in pareggio, i rigori che seguirono furono un tasto dolente per Donadoni e Serena che sbagliarono, il quarto rigore, quello della vittoria, fu segnato proprio da Diego Armando Maradona nel suo stadio.

Le altre due gare disputate sono amichevoli e sono state vinte entrambe dai sudamericani per 2 – 1 e 2 – 0.

 

Quali sono i calciatori italiani che potrebbero fare la differenza e quelli da scartare

Nell’ultima gara con la Nazionale di Chiellini, il suo compagno di sempre Bonucci rimane una pedina fondamentale per la retroguardia Azzurra, Donnarumma è sicuramente uno dei migliori portieri al mondo ma non ha dimostrato molto nelle sconfitte per la qualificazione ai Mondiali.

Un altro giocatore che forse dovrebbe essere scartato è sicuramente Jorginho, potrebbe sembrare una pazzia ma la mancata qualificazione ai Mondiali del Qatar porta ben 3 eventi negativi firmati proprio da lui: i 2 rigori sbagliati nei gironi contro la Svizzera e il suo errore nell’azione finale contro la Macedonia del Nord sul gol negli ultimi minuti di recupero. Via Immobile e Insigne, si potrebbe dare spazio a Scamacca, Berardi, Zaniolo e Kean, nuove promesse che sicuramente rappresentano il futuro della Nazionale Azzurra.

È trascorso più di un secolo da quando, in un’unica giornata, si è disputato il primo Campionato Italiano di Football. La prima edizione della Serie A, infatti, risale all’8 maggio 1898 e consistette in un quadrangolare disputatosi a Torino e vinto dal Genoa.

Da allora, il calcio è senza ombra di dubbio lo sport più amato e seguito in Italia. Attualmente, la 120esima edizione del massimo torneo nazionale è in dirittura di arrivo, in attesa di decidere chi, tra Milan e Inter, riuscirà ad aggiudicarsi lo Scudetto.

A rendere tanto spettacolare questo gioco, hanno contribuito in tutti questi anni il gran numero di fuoriclasse italiani che hanno vestito le maglie più prestigiose del nostro campionato. Sebbene elencarli tutti sarebbe impossibile e una classifica ufficiale dei migliori non esista, si presenteranno a seguire alcuni dei suoi giocatori più rappresentativi.

Giuseppe Meazza

Come non iniziare da questo storico attaccante, a cui è stato dedicato lo stadio che ospita le partite casalinghe di Inter e Milan. Considerato da alcuni esperti il calciatore migliore di sempre, Peppino – questo era il suo soprannome – ha disputato 14 stagioni con la casacca nerazzurra, segnando 284 goal in 408 partite.

In questo periodo, fu capitano della sua squadra per 9 anni e vinse due Scudetti e una Coppa Italia. Oltre a questo, quando si ritirò a 38 anni suonati, poteva vantare nel suo palmares anche due Coppe del Mondo, vinte nel 1934 e nel 1938.

Gianni Rivera

Passiamo ora alla sponda rossonera per colui che, a detta di molti e secondo i numeri, sarebbe il centrocampista italiano più forte di sempre. L’alessandrino classe 1943 ha iniziato la sua avventura con il “Diavolo” a soli 17 anni, disputando con questa maglia 658 partite ufficiali e mettendo a segno la bellezza di 164 reti.

Con il Milan, il “Golden Boy” vinse 3 Scudetti, 4 Coppe Italia, 2 Coppe dei Campioni, 2 Coppe delle Coppe e 1 Coppa Intercontinentale. Mai sazio di successi, questo numero 10 si aggiudicò il Pallone d’Oro nel 1969, dopo aver accompagnato la Nazionale alla vittoria del Campionato d’Europa l’anno precedente.

Roberto Baggio

Troppo spesso ricordato per il rigore sbagliato ai Mondiali di USA ‘94 contro il Brasile, il “Divin Codino” è una delle stelle più brillanti del calcio italiano e internazionale. Nonostante la sua carriera sia stata interrotta da terribili infortuni, la sua tenacia e classe indiscussa gli hanno permesso di fare grandi cose e farsi largo nei cuori dei tifosi di tutto il mondo.

Al momento del suo ritiro a 37 anni, aveva vestito in ordine cronologico le maglie di Vicenza, Fiorentina, Juventus, Milan, Bologna, Inter e Brescia. Sebbene non sia mai diventato Campione del Mondo, i suoi 278 goal hanno contribuito a portarlo alla vittoria di un Pallone d’Oro nel 1993, 2 Scudetti, 1 Coppa Italia, 1 Coppa UEFA, oltre che a aggiudicarsi i titoli di FIFA World Player e capocannoniere in un’edizione della Coppa delle Coppe.

Gianluigi Buffon

Il suo debutto in Serie A con il Parma di Nevio Scala sembra un episodio risalente a un’altra epoca. Eppure, Buffon è ancora in attività a 44 anni, ed è di recente tornato a difendere la porta della stessa squadra per chiudere la carriera dove l’ha iniziata.

I successi di “Superman” sono tanti da essere impossibili da elencare in qualche riga. Tra i più celebri, comunque, occorre citare la Coppa del Mondo di Germania 2006, 10 campionati nelle file della Juventus, 1 Coppa UEFA con i “Ducali” nella stagione 1998-99, 6 Coppe Italia e 7 Supercoppe italiane.

 Paolo Maldini

Quella dei Maldini, al Milan, è una vera e propria dinastia. Se prima di Paolo, la casacca rossonera era vestita dal padre Cesare – difensore e poi allenatore – oggi viene indossata dal 20enne Daniel, nel ruolo di attaccante.

Nei suoi 25 anni e 902 partite con il Milan, Paolo ha ottenuto risultati incredibili. Tra i trofei vinti, non si può fare a meno di citare 7 Scudetti, 5 Coppe dei Campioni e 5 Supercoppe Europee, alcuni dei quali con la fascia di capitano ereditata da Franco Baresi nel 1997.

Mondiali Qatar 2022

Quest’anno non è dei più propizi per gli appassionati di calcio del Belpaese. Nonostante la Nazionale di Roberto Mancini abbia di recente mostrato sul campo il proprio valore aggiudicandosi l’ultima edizione dei campionati europei, non è purtroppo riuscita a qualificarsi per la prossima Coppa del Mondo.

Dopo 53 anni di digiuno dall’ultimo successo ottenuto a livello continentale, lo scorso 11 luglio gli “Azzurri” si sono imposti ai rigori sull’Inghilterra. Pur essendo tra i favoriti per raggiungere la finale dei Mondiali che si disputerà in Qatar il prossimo 18 dicembre, non hanno però superato le qualificazioni.

Non solo questa assenza non permetterà agli amanti del calcio di godersi appieno il torneo più famoso del mondo, ma non lascerà neanche ai giocatori italiani la possibilità di distinguersi sul campo.

Gli altri miti italiani del calcio giocato

Come anticipato, quelli presentati non sono altro che alcuni dei campioni più rappresentativi del calcio italiano. La lista, però, dovrebbe essere infinita, estendendosi oltre i citati Meazza, Rivera, Baggio, Buffon e Maldini.

Che dire, infatti, di Dino Zoff, Gianfranco Zola, Francesco Totti, Alessandro Del Piero e Gigi Riva? Qual è, tra questi, il vostro preferito e chi, invece, è imperdonabilmente stato escluso da questa breve rassegna?

Il countdown è iniziato e tiene tutti con il fiato sospeso, tra nuove promesse, alcune certezze e, forse, qualche addio.

Qatar 2022, ventidue edizioni di emozioni su campo.

Il campionato mondiale di calcio 2022 si sta svolgendo, nella sua fase finale, in Qatar. Una edizione molto particolare perché sarà l’ultima a prevedere la partecipazione di 32 squadre nazionali. Infatti dal 2026 (prevista negli USA) la competizione subirà un allargamento epocale a 48 squadre. Quest’anno, per la prima volta, il torneo non sarà disputato nei mesi estivi ma in quelli autunnali (inizierà infatti il 21 novembre 2022) per via delle alte temperature che renderebbero proibitivi gli scontri. Le squadre qualificate al torneo sono: la nazionale qatariota (di diritto, poiché paese ospitante), Germania, Danimarca, Brasile, Belgio, Francia, Croazia, Spagna, Serbia, Inghilterra, Svizzera, Olanda, Argentina, Iran, Corea del Sud, Giappone, Arabia Saudita, Ecuador, Uruguay, Canada, Ghana, Senegal, Portogallo, Polonia, Marocco, Tunisia, Camerun, Messico, Usa. Da determinare: Scozia, Galles o Ucraina; Perù, Australia o Emirati Arabi Uniti; Nuova Zelanda o Costa Rica. In generale dall’Europa risultano qualificate 13 squadre, dall’Asia 6, 5 dall’Africa, 3 o 4 dall’America centro-nord, 4 o 5 dal Sudamerica ed una o nessuna dall’Oceania. Gli italiani per la seconda volta consecutiva, non potranno tifare per la loro squadra reduce da una seconda mancata qualificazione.

Le favorite di Qatar ’22.

Tra le favorite del prossimo mondiale ci sono sicuramente le big europee ma non solo. Tra queste la Germania che dopo un europeo non proprio brillante, nel 2020 (eliminata dagli inglesi agli ottavi di finale) ora giocherà con nuove prospettive. La nazionale tedesca ha collezionato una sfilza di vittorie dimostrando di essere in profonda sintonia con il suo nuovo coach Hansi Flick. Gli inglesi, dal canto loro, dovranno dimenticare la pesantissima sconfitta alla semifinale del Mondiale 2018 (persa contro la Croazia) e quella in campo europeo contro l’Italia, per cercare di disputare una coppa del mondo dignitosa. I francesi, tra gli altri favoriti, sono i campioni in carica dopo aver disputato un brillante mondiale nel 2018. I bleu potranno contare anche sul ritorno di Karim Benzema. Anche il Portogallo entra nella rosa delle favorite con forse un colpo di scena clamoroso. I tifosi infatti si stanno chiedendo se questo potrà essere l’ultimo mondiale del suo capitano Cristiano Ronaldo che, nonostante i rumors, continua a tenere tutti con il fiato sospeso circa una sua possibile decisione di lasciare la maglia della sua nazionale. Non è dato di sapere con certezza se questo sarà davvero la sua ultima uscita sul campo della coppa del mondo, sicuramente però solo l’idea di un possibile addio del campione rende molto tristi. Lo stesso dicasi per il suo antagonista per eccellenza, Leo Messi, che invece sembra essere più deciso. L’attaccante argentino ha infatti dichiarato che dopo il mondiale cambieranno molte cose e la sua avventura con l’Albiceleste potrebbe concludersi proprio con Qatar ’22. Ancora più risonanza hanno avuto le parole di Neymar che sembra anche orientato all’addio al calcio. Il fuoriclasse brasiliano ha fatto sapere che questo potrebbe essere il suo ultimo mondiale anche perché nel 2026  avrà 35 anni. Insomma il mondiale del 2022 sembra la competizione degli addii. Sicuramente diverse stelle del calcio appenderanno le scarpette al chiodo, dopo aver costruito sogni ed averne regalati di fantastici a milioni di tifosi ma il tempo passa per tutti, anche per coloro destinati a rimanere per sempre delle icone del calcio.

Che lo spettacolo abbia inizio.

Questo mondiale regalerà sicuramente enormi emozioni e tantissime sorprese perché le squadre sembrano abbastanza in forma e tutte vogliose di vincere. Sicuramente alcuni match saranno imperdibili visti anche i possibili addii di alcuni tra i migliori giocatori al mondo. Non sarà sicuramente facile pensare di non vedere più Cristiano Ronaldo, Messi o Neymar calciare con le loro rispettive maglie e regalare sogni a tutte le generazioni ma sicuramente nasceranno nuove stelle del calcio e chissà che non sia proprio questa l’occasione per vederle nascere. Conto alla rovescia iniziato, dunque, per rivedere le nazionali gareggiare per la coppa più importante del mondo.

Prima di andare a conoscere alcuni dei migliori giocatori di basket italiani, cercheremo di farvi una piccola introduzione su come sia nato il basket in Italia. .

I primi allenamenti di una squadra di basket bolognese avvennero nel 1889, sotto il simbolo di una neonata società, la Virtus Bologna, nome che sarebbe poi diventato una delle società sportive più famose e vittoriose di tutta Italia. La Virtus Bologna sarà anche la prima squadra in Italia a vincere il campionato nazionale.

Negli anni ’30, nella città di Bologna si tenevano i tornei di “Palla al cesto”, come era chiamata la pallacanestro in Italia, e le squadre cittadine erano circa sei; dal 1931 faceva parte dei tornei anche la squadra della Fortitudo Bologna, allora agli albori ma che avrebbe dominato negli anni non meno fama della Virtus.

Erano state fondate le squadre milanesi, quelle dell’Emilia-Romagna, così come quelle del nord-est e della Roma. L’ascesa di questo sport americano in Italia sarebbe solo questione di tempo, e la città di Bologna aveva tutte le carte in regola per diventare una delle capitali italiane del basket. In Emilia-Romagna, il basket bolognese sta vivendo la sua stagione migliore, grazie all’ascesa di un’altra squadra regionale, la Grissin Bon Basketball Reggiana, che è ancora una delle migliori squadre del Campionato Nazionale di Pallacanestro e che vanta molti i migliori giovani italiani tra le sue fila.

Andrea Bargnani

Bargnani, di origine italiana, ha iniziato la sua carriera nel basket professionistico con la Stella Azzurra Roma nella Serie B2 italiana nel 2002-03. Nella sua stagione da rookie, ha registrato 13,2 punti e 4,5 rimbalzi a partita mentre è apparso in 23 partite. Ha deciso di firmare con la Benetton Treviso per la stagione successiva dopo la sua prima stagione con il club. Il giovane ha avuto una carriera internazionale di successo ed è stato due volte vincitore della Coppa Italia nel 2004 e nel 2005. Nel 2006 è stato membro di una squadra che ha vinto il campionato italiano ed è stato nominato uno dei migliori giocatori del campionato di età inferiore ai 22 anni. Ha avuto molto successo giocando in giovane età.

Da grande uomo, Bargnani era estremamente versatile. Può giocare non solo in palo, ma anche sul perimetro. La sua capacità di tirare da tre punti lo ha reso una minaccia in attacco in vari modi. Inoltre, giocare con giocatori più anziani lo ha aiutato a migliorare notevolmente il suo gioco.

Danilo Gallinari

Danilo Gallinari è un cestista italiano che attualmente gioca come attaccante per gli Oklahoma City Thunder della National Basketball Association (NBA).

Gallo, come è affettuosamente conosciuto, è stato arruolato sesto assoluto dai New York Knicks nel draft NBA 2008 dopo aver trascorso i suoi primi quattro anni da professionista nella natia Italia, con periodi con Casalpusterlengo nel 2004-2005, Nuova Pavia nel 2005- 2006 e Olimpia Milano nel 2006-2008.

Dopo due stagioni e mezzo con i Knicks, è stato ceduto ai Denver Nuggets nel 2011, dove ha trascorso sei stagioni, incluso un breve periodo con l’Olimpia Milano in Italia. Gallinari è stato successivamente acquisito dai Los Angeles Clippers nel 2017, prima di essere ceduto agli Oklahoma City Thunder nel 2019.

L’attaccante è stato nominato Most Valuable Player (MVP) della Lega italiana nel 2008, Miglior giocatore Under 22 della Lega italiana nel 2007 e 2008 e Stella nascente dell’Euro League nel 2008. Ha giocato anche per l’Italia a livello U-16 e U-18 ed è membro della squadra maggiore dal 2007. Ha giocato nella Coppa del Mondo FIBA ​​2019 con l’Italia, con una media di 17,2 punti, 5,6 rimbalzi e 2,8 assist a partita.

Nicolò Melli

Melli, figlio dell’ex giocatore di basket Leopoldo e di Julie Vollertsen, ex pallavolista che ha vinto una medaglia d’argento, è uno degli assi NBA di Sacchetti. Ha iniziato la sua carriera nelle giovanili della Pallacanestro Reggiana, con la quale ha esordito in Legadue nel 2007. Ha esordito nella Lega Basket Serie A (LBA) tre anni dopo, giocando per l’EA7 Emporio Armani Milano, con il quale ha vinto lo scudetto nel 2014.

Ha vinto una medaglia d’argento con la nazionale Under 20 agli Europei di Bilbao nel 2011, e ha gareggiato in tre tornei EuroBasket con la nazionale maggiore (2013, 2015, 2017). Melli è sposato con Khatarina e padre di Matilde. Sentirà senza dubbio molti applausi dai suoi fan a casa

Per qualche ora è stata messa in dubbio anche la possibilità di chiudere regolarmente la stagione: le sanzioni del governo inglese a Roman Abramovich toccano da vicino anche il Chelsea. Il magnate russo, all’indomani dello scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, aveva subito messo in vendita il club, prevedendo probabilmente l’arrivo della stangata nei suoi confronti. Non ha fatto in tempo a vendere e ora la situazione si complica terribilmente.

Le sanzioni ad Abramovich

Beni congelati, questo è il succo delle sanzioni agli oligarchi russi presenti nel Regno Unito, annunciate da Liz Truss, ministro degli esteri. Abramovich non può così chiudere affari con persone o aziende inglesi, non può entrare nel paese e di fatto gli viene impedita ogni attività economica/lucrativa col Chelsea. Ai “blues” è stato concesso di continuare a giocare e a prendere parte alle competizioni sportive solo grazie ad una licenza speciale ma anche la squadra risentirà direttamente di queste sanzioni.

Basti pensare che Stamford Bridge sarà aperto solo agli abbonati (non si possono vendere biglietti, così come è stata sospesa tutta l’attività di merchandising), mentre per le trasferte non si potranno spendere più di 20mila sterline, complicando ovviamente anche l’aspetto logistico.

Non solo: il Chelsea non può ovviamente fare mercato (nessun acquisto e nessuna cessione) e non può rinnovare i contratti in scadenza. Certo, da qui al 31 maggio la situazione potrebbe ammorbidirsi, visto che il club londinese ha chiesto al governo di poter operare il più normalmente possibile, ma le incognite sono tante anche da questo punto di vista.

Smobilitazione in vista?

L’allenatore tedesco Tuchel cerca di restare concentrato su quello che resta della stagione ma è inutile nascondere che c’è apprensione per il futuro del club. Abramovich aveva chiesto 3.3 miliardi di euro per vendere il club, si è parlato di un’offerta di 2.3 miliardi di un consorzio svizzero-statunitense, ma ad oggi è sempre il miliardario Wyss ad essere il più interessato. Tutto ora è bloccato.

Vale la pena ricordare che parliamo della squadra campione d’Europa in carica: lo scenario di una possibile smobilitazione in estate era quindi impensabile fino ad un paio di settimane fa.

Le italiane pronte ad approfittarne

L’esodo ci sarà, in ogni caso. Ci sono infatti diversi giocatori in scadenza, uno di essi (il 24enne difensore centrale, Christensen), ha già trovato l’accordo col Barcellona e ha svolto anche le visite mediche al Camp Nou. Il danese, peraltro, non è il solo difensore col contratto che scade a giugno: c’è il capitano, Azpillicueta, anche lui dato per vicino alla firma col Barça, e Antonio Rudiger.

L’ex Roma, 29 anni, è tra i pezzi pregiati del mercato degli svincolati. Ci pensa la Juventus, chiamata a trovare un sostituto di Chiellini, atteso dall’ultima stagione da professionista, ma la concorrenza è folta e comprende diversi top club europei.

Per i bianconeri, allora, è più realistico arrivare a Jorginho. Allegri dalla scorsa estate è alla ricerca di un play “puro”, non a caso ha chiesto (invano) il ritorno di Pjanic. Il tecnico toscano vedrebbe quindi di buon occhio l’arrivo del regista della nazionale, il cui contratto col Chelsea scadrà nel 2023. L’ex Napoli potrebbe essere acquistato a cifre molto più basse rispetto a quelle preventivate qualche mese fa, e non va neppure dimenticato che dal punto di vista dell’ingaggio la Juve godrebbe dei benefici del decreto crescita: insomma, ai 6 milioni di ingaggio netto a stagione, se ne aggiungerebbero solo altri 3 lordi (e non 6).